LEGA NAZIONALE CONTRO LA PREDAZIONE DI ORGANI
E LA MORTE A CUORE BATTENTE
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COMUNICATO STAMPA
 Anno XXXI n.7
14 Aprile
2015

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DONAZIONE SAMARITANA DI RENE
NIENTE DI PIU' FALSO E DANNOSO

Siamo in mano alla mafia trapiantistica mondiale che dopo aver seminato con l'aiuto della Chiesa la generosità privata dei principi morali, cosiddetto buonismo, sviluppa il mercato del trapianto di rene da persone viventi sane. Di riffa o di raffa, vogliono muovere le mani nel sangue e ci trattano, quali siamo, come animali d'allevamento da usare come materia bruta, per i loro profitti.
Tutto è costruito su falsità e manipolazione mentale.

Infatti in Italia il trapianto del rene da persone viventi sane vige dal 26/06/1967 con Legge n. 458 che recita all'art.1 “...solo nel caso che il paziente non abbia i consanguinei o nessuno di essi sia idoneo o disponibile, la deroga può essere consentita anche per altri parenti e per donatori estranei”. Già nel 1991 il Dr. Giorgio Alfani chirurgo dell'Università e del Centro-sud per i trapianti dichiarava sulla stampa: “...quasi l'80 per cento dei trapianti di rene che la nostra equipe ha effettuato nel 1990 è stato possibile solo grazie alla solidarietà di un donatore vivente”.

Quindi perché ora si finge un'innocenza del passato e si lancia l'iniziativa della “donazione samaritana” come nuovo atto altruistico? Noi sentiamo odore e sapore di marketing. La risposta è semplice: vogliono incrementare i trapianti di rene da viventi sani, in particolare dalle donne e ragazzi/e, cavalcando le problematiche psicologiche e psichiatriche del donatore senza autodifesa, sempre che sotterraneamente non ci siano anche profitti. Così l'Italia si uniforma al Terzo Mondo.

Siamo una società alla deriva con un Comitato Nazionale per la Bioetica contaminato e funzionale all'ideologia trapiantistica che si è pronunciato il 23 Aprile 2010 con un vergognoso documento su “La donazione da vivo del rene a persone sconosciute (c.d. donazione samaritana)”. Unici voti contrari su 40 membri i proff. Francesco D'Agostino, Maria Luisa Di Pietro e Lucetta Scaraffia. Fine della dignità della persona sottoposta a logiche utilitaristiche del neoliberismo.

Nel caso specifico si tratta di una donna che ha deciso di “regalare” un rene alla collettività ovvero ad un ricevente “sconosciuto”. L'intervento è stato fatto a Milano, elogiato da Nanni Costa del Centro Nazionale Trapianti, da Lorenzin Ministra della Salute, da Remuzzi primario di nefrologia e dialisi a Bergamo che rileva “la bellezza di questo sistema che ancora nuovo per il nostro Paese negli U.S.A. già funziona da anni”. La donazione samaritana scatena il cosiddetto cross-over (trapianto incrociato). L'organo è trapiantato ad un ricevente che ha un donatore immunologicamente non compatibile e il cui rene va dunque ad un altro paziente, costituendo una catena di donazioni ad estranei che altrimenti non avrebbero luogo. In questo caso, il cross-over ha portato a cinque trapianti, ovvero a cinque persone sane ricattate, menomate e a rischio di gravi complicazioni, creando un circolo sanitario vizioso. L'organizzazione è in mano al CNT che ha i dati degli iscritti di tutte le regioni ed è in grado di accoppiare donatori e riceventi compatibili.

Non è la prima volta che è stato effettuato in Italia il cross-over, come pubblicizzano, ne sono stati già effettuati 17 nei due centri ospedalieri di Pisa e Siena e per certo la donazione tra viventi estranei risale già al 1967. Troppi falsari nell'informazione sanitaria.

Nerina Negrello
Presidente
Lega Nazionale Contro
la Predazione di Organi
www.antipredazione.org

 

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Fonte:
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